sabato 26 marzo 2016

Il Teorema di Pitagora e la scomparsa di Ipotenusa

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"Il quadrato costruito sull'ipotenusa è uguale alla somma dei quadrati costruiti sui cateti"...che fatica! Ma se si lavora con cartoncini, colori e forbici tutto comincia a diventare più intuitivo e quindi più semplice...
Una storia che comincia dalla scomparsa di Ipotenusa. Scoprila con noi!

La scomparsa di Ipotenusa

"In un piano Alfa vivevano tranquillamente grandezze commensurabili di straordinaria mansuetudine e bontà.
Un brutto giorno, la morte del patriarca Pitagora gettò nella disperazione la famiglia Triangolo Rettangolo, tra le più in vista e famose del luogo. La sua nobile discendenza era composta da tre figli, due maschi ed una femmina: Cateto Maggiore, Cateto Minore ed Ipotenusa.
Il vecchio Pitagora non aveva nascosto neanche in vita di prediligere la figlia, dotata di una rara bellezza, e questo sentimento riprovevole divenne del tutto esplicito al momento della lettura del testamento: i due eredi maschi scoprirono con sgomento di essere stati alquanto maltrattati nella spartizione dei beni di famiglia e commentarono fra loro con acredine:
"Ma ti rendi conto che la parte di piano assegnata ad Ipotenusa è pari alla somma di quelle assegnate a noi due?" sbottò Cateto Maggiore.
"Oh, non venirlo a dire a me, nostro padre mi ha lasciato la parte di piano più piccola di tutti!"
E così la mala pianta dell'invidia iniziò ad allignare, rinforzata dall'inconsapevole narcisismo di Ipotenusa che si vantava con tutti di essere la più lunga della famiglia.
I due cateti da quell'infausto giorno svilupparono un odio tanto implacabile contro l'ignara sorella da decidere di eliminarla. Studiarono la cosa nei minimi dettagli e finalmente trovarono la soluzione al turpe proposito. Si procurarono una gomma per cancellare e nottetempo fecero scomparire la loro sorella, disfacendosi del suo cadavere.
Il mattino seguente pensarono di aver reso giustizia all'iniquo comportamento di Pitagora e di potersi finalmente affrancare da quel cupo livore che offuscava le loro esistenze.
Ebbero però un'amara sorpresa..." 

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